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L'opera si presenta come frutto di un cammino di iniziazione alla contemplazione, intesa come umana potenzialità, proposta dall'autore a laici desiderosi di fare una esperienza forte di Dio restando pienamente nel mondo. «La vita contemplativa è una insopprimibile esigenza dello spirito dell'uomo. Esigenza che risiede sempre nel profondo dell'io ma che esplode proprio quando subentrano, per mille cause, l'ansia, l'angoscia, il timore, lo smarrimento, il dolore, la sofferenza, la morte. L'uomo è straordinaria creatura, che può esprimere anche con la sua intelligenza, a volte trasformata in gemito o grido, l'estrema necessità del suo vivere: "Dove andremo noi lontano da Te, Signore?". Vivere da contemplativi significa essere sempre presenti ma straordinariamente distaccati, liberi e superiori a tutto il fluire degli eventi».