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"Scrivere poesie è tenere una corrispondenza col paese lontano dove aspetto di far ritorno?". Così inizia una poesia dell'A. Dice bene "corrispondenza", non un soliloquio, ma un tentativo di en-trare in relazione, con se stessa, con gli altri. Il "paese lontano" è quello che ci pone domande, non ci fa esaurire ogni aspettativa nel presente; c'è qualcos'altro, è quel "paese lontano", in parte conosciuto, in parte sconosciuto. "Far ritorno": è in atto una dinamica, un'attesa e quindi una speranza, di bellezza, di gioia, di pace. Sono temi e movimenti che ritroviamo in questa raccolta. Lo stile è colloquiale, con toni di freschezza che rende la lettura scorrevole. Ed è vera poesia perché tocca temi universali, in cui ognuno si può ritrovare e confrontare. E come ogni vera poesia ci aiuta a meglio sentire, a volte in estensione, a volte in profondità. Vedere oltre l'abitudinario, lo scontato, i luoghi comuni in cui lentamente ci richiudiamo?