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L'impronta lasciata dall'Olocausto segna per intero l'esistenza e la produzione poetica di Paul Celan, il grande poeta rumeno ancora per tanti aspetti poco conosciuto in Italia. Questo saggio ripercorre la vita, la formazione, il dramma della deportazione dei genitori nei campi di concentramento, la produzione poetica di Celan; affronta il tema affascinante e pieno di angosce e rischi della sconfitta di Dio dinanzi al Male Assoluto, e quello del poeta come testimone della sacralità degli uomini, per approdare infine all'inquietante, drammatica domanda: È possibile scrivere poesie, dopo Auschwitz? È possibile vivere normalmente, dopo quella catastrofe che spezzò tutte le idee di progresso, di provvidenza storica o divina?