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Nell'immaginario comune Adone, eroe del poema di Giambattista Marino, simboleggia la giovanile bellezza maschile. Ne è consapevole Stefano Tomassini che ci guida in un viaggio che ha come meta la riscoperta di un mito tanto amato quanto, a volte, non compreso. Egli contribuisce ad una sua attualizzazione svelando l'emergere dai testi di una inconscia ossessione per il corpo, che per perfetto che sia, rivela tutta la sua fragilità: è per quella bellezza che, a causa di un cinghiale inviato dal geloso Apollo, Adone perde la vita. Oltre che variazioni al mito classico, i testi qui proposti, presentano possibilità e vie alternative che la storia ha preso nel corso degli anni, ma che non sono sopravvissute nel ricordo e nella Storia; non per questo, però, esse sono di minor pregio o interesse rispetto alle più celebri. La costante è che essi si concentrano su un tema di particolare rilievo nell'Adone: il rapporto erotico con Venere, analizzando quell'emergenza del desiderio che inevitabilmente riporta alla questione del corpo.