Tab Article
Dalle parole dell'autore: "Inventando questo racconto, basato solamente su poche testimonianze scritte e orali, avevo più di una scelta, nel tentativo di dare una risposta alla mia domanda iniziale. Perché una donna si portava appresso un fucile, tanto da passare agli onori delle memorie dei suoi compaesani con quello strano e intraducibile soprannome, la Sciopeta, evidentemente una storpiatura di schioppo, il tipico fucile dei cacciatori? Mi è sembrato logico pensare a una scelta dettata da qualcosa di violento che a quella donna, che viveva da sola in uno degli alpeggi più romiti della Val Grande, doveva essere capitato e che doveva averla traumatizzata al punto da doversi sentire sicura solo con un fucile sempre a portata di mano. Non me ne vogliano i Trontanesi, il mio è solo un racconto di pura invenzione."