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Dopo "Le emozioni parallele", uscito nel 2011 e frutto di un'originale azione allo specchio che racchiudeva in sé i "segreti" della poesia che nasce dalla conoscenza e dalla passione, Sergio Nave propone con "Antologia del Tempo" un corpus poetico in cui ancora una volta si coniugano in un'unica voce ironia e profondità riflessiva. Diviso in due parti fortemente autonome ("Ipermercati e iperurani" e "Il sorriso della notte") questo libro tocca le corde di una maturità dell'espressione che non ha somiglianze, e che proprio nella distinta autonomia di pensiero e capacità di dialogo svela la singolarità di un dettato tanto originario e sorprendente, quanto coinvolgente per il lettore. Nella prima parte di questo corposo e nutriente volume i "personaggi" sono i "protagonisti" degli scaffali del consumismo, dalla Platessa allo Zampone, dagli Omega 3 alla Lecitina; Nave dialoga con loro in un confronto in cui l'interrogazione si fa tratto conoscitivo e ci dice: "Su di me incidono fatti, non le parole", invitando a confrontarci con i luoghi comuni e con la banalità di un quotidiano che pare assorbire ogni cosa e ogni sentimento. Poi, in "Il sorriso della notte", il tono del pensiero raccoglie gli sguardi interiori per dare voce ad un rumoroso silenzio, "facendo eco col suo canto", ma sempre mostrando in tutta la sua interezza una scrittura in versi controllata, dosata nelle parole e negli accenti e ben consapevole "dell'assurda fede del poeta", che continuamente lo pone fuori tempo e in antagonismo con sé stesso...