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Poesia da delibare e riposizionare a poco a poco in un vortice lento, "Millenario inverno" di Guido Monti premia alla fine il lettore complice e paziente, perché ne dispone al movimento le percezioni intime. Motivato infatti da slittamenti minimi e progressivi del senso, il cammino ontologico di Monti disegna paesaggi del "dietro" e del "dentro", definendone con esatta emozione la geologia del profondo.