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La scrittura di Grazia Maria Poddighe scende nel profondo dei temi dell'esclusione, della diversità, della ricerca di autenticità, della difesa della propria specificità umana e culturale. L'indifferenza verso la realtà in cui si vive e al tempo stesso l'aspirazione a comunicare ed essere muovono al ritorno e alla poesia. Ma ogni ritorno è un'odissea, e lo è anche la poesia. Siamo i replicanti di Odisseo, che vanno, nessuno essi stessi, alla terra di nessuno. In questo poemetto i temi si racchiudono intorno all'essenza e al desiderio, sanzionano l'impossibilità di comunicare e "vedere", in un'ambientazione splendida e fittizia quale è quella di un paradiso terrestre affrescato, generatore del sentimento della bellezza e della frustrazione. Qui una figura materna attende un evento misterioso, un miracolo che non avverrà; qui i temi della realtà e della sua inconsistenza si intrecciano e le immagini percepiscono ciò che non è, che non è verificato né detto.