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Aveva tutte le caratteristiche per essere una damina settecentesca: era molto bella, bionda, con i classici occhi azzurri, e apparteneva alla nobiltà patrizia di Arezzo. Ma in casa dominava la devozione al Sacro Cuore di Gesù. Così, quando Anna Maria Redi, in religione Teresa Margherita del Sacro Cuore di Gesù, oltrepassò la soglia della clausura e abbracciò le sue sorelle, anche vecchie e malate, sapeva chi voleva abbracciare. La sua vita religiosa fu quella di una contemplativa sempre in cammino nei corridoi del monastero a soccorrere le sue malate. E proprio questa grazia aveva chiesto a Dio: "morire infermiera". Il suo corpo è ancora oggi incorrotto.