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Un libro che parla di scrittura, di scrittori senza sangue, che vivono di "Scuole di Scrittura" più che delle cose che scrivono. Un libro che mette alla berlina gli editori a pagamento e gli inutili concorsi letterari dove tutti vincono, basta pagare. Un libro che parla dell'"Editore unico nazionale" e di un'editoria di regime che produce salvo eccezioni libri inutili, dannosi, devastanti. Un libro dove i protagonisti sono Nori, Pinketts, Baricco, Mozzi, Drago, Covachich, Busi e tanti altri che si definiscono pomposamente "letteratura italiana contemporanea". Dopo editori a perdere si parla di scrittori a perdere.