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I maschi cubani in generale si vantano delle loro doti di stalloni e più degli altri manifestano esplicitamente il loro disprezzo per i gay, fino al punto di condividere e sollecitare forme di repressione anche poliziesche. Ma nella Cuba dei nostri giorni, a l'Avana, capita che un giovanissimo conturbante gay e travestito susciti gli appetiti erotici di più d'uno stallone, tanto da scatenare passioni e gelosie, in barba a tutte le esibite manifestazioni di machismo. Una Cuba inedita, descritta in questa opera prima, dove - in camera da letto - tutti i conclamati pregiudizi contro i gay rovinano come castelli di carta, svelando che, se di «machi» si potrà ancora parlare, si tratterà di «machi di carta».