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Eretico, antagonista, anarchico senza velleità da riformista, Antonin Artaud non si accontentò mai della contestazione fine a se stessa, e per questo fu anche innovatore, uno sperimentatore indomito e coraggioso. Il teatro del Novecento deve a lui, alle sue geniali intuizioni, gran parte della propria rinnovata vitalità. Legislatori, medici, assassini di stato: nulla si salva dalle sue parole.