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Storie di distacchi, di fughe e migrazioni: le "vite lontane" di due protagoniste si intrecciano in diversi piani narrativi e temporali, mescolando passato e presente, infanzia e vita adulta, oscure paure e desideri inconfessabili, fantasie e realtà. L'io narrante rievoca luoghi abbandonati e remote vicende di guerra e conflitti familiari, di confini da valicare, di abbandono e miseria, di affetti travolti dalla Storia. È lo stesso destino di Meta, profuga etiope sfruttata nei campi della Calabria: l'addio alla propria terra, il lungo e faticoso viaggio alla volta dell'Europa, le indicibili privazioni e sofferenze. L'incontro finale tra le due svela sorprendenti affinità e legami, e una comune necessità di riscatto. Il romanzo di Anna Rottensteiner, scritto in una lingua ricca di immagini plastiche e sensuali, è una riflessione sulla condizione del "migrare": da una sponda all'altra, da un paese all'altro, ci si allontana da se stessi per ritrovarsi nell'altro.