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Vincenzo Pirrotta spicca nel panorama della scena contemporanea per la potenza del suo corpo-voce e la forza della sua immaginazione drammaturgica. Il suo percorso artistico ha all'attivo una serie di spettacoli-evento ("Eumenidi", "La sagra del signore della nave", "La ballata delle balate", "Diceria dell'untore", "Sacre-stie"), capaci di aggiornare le consuete dinamiche del modello attore-autore e di consolidare processi di ibridazione fra linguaggi e culture diverse. Artefice, insieme a Emma Dante, Davide Enia, Tino Caspanello, della nuova onda della drammaturgia siciliana, Pirrotta alterna la creazione di partiture originali con la ripresa di opere cardine della letteratura isolana, contribuendo alla elaborazione di un dialetto che diviene col tempo formidabile lingua scenica. Il volume indaga innanzitutto il singolare processo di formazione attorale, in cui la precoce vocazione per il racconto si intreccia con la tradizione del cunto e con i sussulti vitali del teatro classico.