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Tra la metà degli anni Settanta e i primi anni Ottanta il Nuovo Teatro italiano si trova a vivere la sua fase più estrema e "utopistica". La terza generazione dell'avanguardia, infatti, muove dall'idea di una radicale rifondazione, di un "grado zero" del linguaggio teatrale, contestando anche gli esiti della più recente ricerca teatrale (non ultimo il Teatro Immagine). Questo libro - terza tappa di un più ampio progetto di "messa in storia" del Nuovo Teatro diretto da Lorenzo Mango - racconta proprio i fenomeni e le esperienze più significative che attraversano il Nuovo Teatro italiano tra il 1976 e il 1985: un periodo caratterizzato da un grande fermento artistico e dalla proliferazione di "tendenze", manifestazioni (festival, rassegne) e formazioni teatrali che spesso bruciano la propria esperienza nell'arco di poche stagioni. Il 1976, in particolare, è una data cruciale per la scena sperimentale italiana (oltre che per quella internazionale) in quanto sigla la nascita della Postavanguardia e del Terzo Teatro, le due polarità che determineranno lo scenario e il dibattito critico sul "nuovo".