Tab Article
"L'idea che nei primi anni di studio della danza mi ero fatta di come volevo che andassero le cose, mi rese più difficile accettarne di colpo l'arresto. La professione, le relazioni,i progetti, la mia stessa vita furono messi in serio pericolo dallo scontro in auto con un viaggiatore che procedeva in senso opposto. Negli anni solitari post-incidente imparai a rispettare il mio corpo. I suoi tempi e i suoi silenzi divennero opportunità straordinarie per cercare le fonti reali del movimento. Il mio gesto paziente ritrovò Armonia e tornammo a danzare con tutta l' abilità della mia disabilità.Il mio corpo ed io da allora siamo complici. Questo percorso è stato il punto di partenza per avventurarmi con altri corpi complici nel viaggio de 'La zattera di Nessuno'."