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Pensato per un solo spettatore partecipante ma realizzato negli anni per oltre 3500 spettatori, "Edipo" inaugura una stagione del tutto inedita per la scena italiana che condurrà il Lemming a realizzare, con la "Tetralogia dello spettatore", un radicale ribaltamento della prospettiva che fa dello spettatore non più il passivo fruitore della drammaturgia, bensì il motore stesso della rappresentazione. Ciò che viene messo in gioco, proprio a partire da "Edipo", è la possibilità di una trasformazione radicale dello statuto di spettatore che va da un lato a riguardare il suo piano personale, psicologico e soggettivo, dall'altro va anche ad inerire al suo ruolo, alla sua funzione pubblica e sociale.