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Un libro sul demonio che vuole essere "consolante". Se questo è lo scopo, a qualcuno verrà da pensare che l'argomento sia sbagliato: che cosa ci può essere di consolatorio nella contemplazione del regno delle tenebre e dei suoi abitanti? La "Terra di Mordor", per ricorrere all'immagine letteraria del "Signore degli Anelli", ha forse questo di caratteristico: è letteralmente sconsolante. Eppure la vicenda, se seguita sino in fondo, è bella di una bellezza vera, cioè tale da soddisfare le aspirazioni e le speranze profonde, spesso a lui stesso nascoste, del lettore. Una bella lettura è come un viaggio, di cui la Divina Commedia ci offre un altro esempio letterario sublime. Non si tratterà però di una fuga dal reale? No, non è una fuga, ma realismo estremo, e per arrivare a convincersene può essere utile la lettura il più possibile attenta di queste pagine, che narrano di una sconfitta, la più grande sconfitta della storia del mondo. Una sconfitta definitiva, cioè eterna, che è l'ombra in negativo di una meravigliosa ed affascinante vittoria di cui il Vangelo è la narrazione fedele. Il demonio, l'Oscuro Signore, in fondo è sconfitto e anche noi lo possiamo sconfiggere nella misura in cui, con la fede, ci affidiamo interamente all'Uomo più forte di lui che è Gesù nostro Signore.