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Carlo Campostrini (Avio, 1920-2005) redige le sue memorie agli inizi del gennaio 1950, a cinque anni di distanza dalla fine del secondo conflitto mondiale. A differenza di molte scritture di guerra, che si soffermano a descrivere particolari condizioni dell'esperienza bellica (la ritirata di Russia, la prigionia in mano alleata piuttosto che l'internamento nei Lager nazisti), il suo racconto costituisce una sorta di unicum perchè ripercorre le diverse tappe del servizio militare tra il marzo 1940 e il gennaio 1944: dalla partecipazione alle operazioni sui fronti occidentali e greco-albanese al periodo trascorso in Francia tra le forze d'occupazione, fino a comprendere le vicissitudini successive all'8 settembre 1943. Vicende, queste ultime, che aprono un interessante squarcio sulle molteplici esperienze compiute dai trentini "fuori dal Trentino" e dalla torbida atmosfera dell'Alpenvorland (1943-1945).