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Prima che la cultura politica prevalente nel Mezzogiorno assumesse quella curvatura risarcitoria contestata a lungo, a cavallo dell'Unità il mondo moderato meridionale elaborò una proposta politica e costituzionale che, pur nata all'interno della storia del Regno delle Due Sicilie, si misurò con i problemi di fondo aperti dall'unificazione e aspirò a dare una propria fisionomia alle nuove istituzioni. Nonostante la sua difficoltà a sciogliere il nodo della rappresentanza essa promosse un tentativo di comporre quei due termini, liberalismo e nazione, la cui divaricazione ha costituito a lungo una sorta di "anomalia" della storia nazionale. Di questo progetto Carlo de Cesare fu esponente di primo piano.