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La diffusa percezione che si sia arrivati alla fine di un'epoca lascia disorientati. L'Occidente, e gran parte del mondo globalizzato, sembrano trovarsi in un'impasse, determinata dall'aver innescato un processo di competizione globale, basato esclusivamente sul profitto. La sfiducia in progetti e ideologie che possano costituire un senso alternativo vede una via plausibile sorgere dalle esigenze spontanee della collettività: il desiderio latente di un sapere e saper fare, radicati nell'esperienza umana. Sono le innumerevoli attività amatoriali che, superando sia l'intellettualismo vigente, sia la semplificazione spettacolare dell'intrattenimento, si aprono a un arricchimento interiore, alternativa all'ansia di conquiste materiali. Una cultura vissuta in modo diverso, in cui è privilegiata l'azione pratica volta a conciliare gli opposti, tra pulsione appassionata e approfondimento conoscitivo, riavvicinando razionalità e sentimento, maschile e femminile, divenire ed essere. Superamento degli egoismi individuali per aprirsi alle differenze come arricchimento reciproco. Si rivelano le tracce di una saggezza atavica, espressa in diverse epoche e culture: il processo alchemico applicato alla nostra contemporaneità, da cui affiorano archetipi, tracce originarie di senso che costituiscono un nuovo e antico fondamento. Ce ne parla la struttura simbolica della fiaba di Biancaneve, dove le fasi alchemiche sono percorse in modo dettagliato. Principio pratico di trasformazione, necessario ogni qualvolta si sono esaurite le possibilità di elaborazione cosciente del senso.