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Nato in Slovacchia da una famiglia ebraica, costretta a emigrare in Ungheria per sottrarsi alla persecuzione nazista, vivrà le ultime drammatiche fasi della Seconda Guerra Mondiale nella città di Budapest che, occupata dai tedeschi, si trasforma a sua volta in una grande trappola. La famiglia cerca di sopravvivere in quello scenario, lo stesso in cui operava in quei giorni Giorgio Perlasca, ma il padre Hugo viene preso prigioniero e scompare nel nulla, aprendo una ferita che sarà parzialmente curata, con un colpo di scena, solo decenni più tardi. Fuggendo dalla desolazione dell'Europa, Frank emigra in Palestina e partecipa da soldato, poco più che bambino, all'epica creazione dello stato di Israele. Successivamente raggiunge il resto della famiglia, nel frattempo emigrata a Sydney, in Australia, dove comincia da zero un'altra vita, che lo vede partire come ragazzo che prepara i sandwich, continuare coll'apertura di una "delicatessen" nei sobborghi della città e infine, dopo aver stretto un sodalizio con un altro immigrato ungherese, fondare la società Westfield che, con un percorso vertiginoso, arriva in qualche decennio a diventare una multinazionale che costruisce e gestisce centri commerciali in tutto il mondo. Tra commoventi insight sull'ebraismo dopo la Shoah, battaglie commerciali, squadre di calcio, politica internazionale, filantropia e polemiche, questa è la storia di Frank Lowy, la parabola umana di un immigrato che è riuscito a diventare re.