Tab Article
Questi "Quaderni di poesia" raccolgono una parte del lavoro poetico dell'autore negli ultimi decenni, antologizzandolo secondo una quadripartizione orientativamente tematica. Il primo quaderno mette a contrasto l'amore buono (che alimenta la vita, la quale, senza quel nutrimento, languirebbe fino a spegnersi) e l'Ombra dell'amore, il malamore, tossico e malato. Il terzo quaderno (Storia e geografia) è dedicato ai viaggi il cui obiettivo non è l'arrivare ma l'andare ("Itaca ti ha donato un bel viaggio", ricorda Kavafis al suo Ulisse), a quel viaggiare che è pellegrinaggio mai concluso. Il viaggio, nello spazio e nel tempo, si affaccia talvolta su frammenti di Storia. E della Storia il viaggiatore deve riconoscere il male, col timore che, per citare Ceronetti, "il male sia struttura di fondo, sulla quale si può intervenire debolmente e solo un poco, diminuendone piccole aree, riducendone qualche angolo". Questo, anche, può essere il compito della poesia: operare, limitatamente, come strumento di una qualche diminutio malis. Il quarto quaderno cerca la comunione tra vivi e i morti, il dialogo della memoria. Ma la figura tutelare di tutta la raccolta è quella dello sciamano del secondo quaderno (Il canto dello sciamano).