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"L'oceano è dentro di noi" è un libro profondamente originale, multiplo e sfaccettato come l'anima e la mente di chi l'ha concepito, la scrittrice americana, ma da trent'anni residente a Parma, Wallis Wilde Menozzi. Se da una parte queste pagine ci parlano di letteratura, poesia e musica, e di scrittori, poeti e artisti, dall'altra, o allo stesso tempo, esse sanno delineare la vita dell'autrice nel suo lungo e serrato andirivieni tra le sponde opposte e complementari dell'America e dell'Europa. Fortemente assetata di giustizia, la sua ricerca critica e creativa l'ha spesso spinta a interrogarsi sul ruolo che la letteratura può avere di fronte ai problemi e agli eventi più scottanti della nostra epoca. "L'oceano è dentro di noi" può leggersi in molti modi: come una galleria di personaggi famosi (da Rostropovich a Miroslav Holub, da Alexander Kushner a Iris Origo, da Primo Levi a Natalia Ginzburg), delle loro opere e dei luoghi in cui le hanno concepite; come un autoritratto "per interposte persone" dell'autrice; come un mare d'immagini ricche di sensi simbolici e sapienziali e una trafila di meditazioni morali, sino al capitolo finale su Dante; come un vasto, corrusco arazzo della nostra incerta identità di esseri oscillanti fra la torbida tentazione di Babele e il bisogno di parole chiare e autentiche, tra la selva oscura dell'ideologia e i richiami lievi e struggenti dell'anima sacra del mondo.