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È l'immaginazione oggi, la sua risonanza profonda, la sua densità simbolica ed evocativa, a essere danneggiata e ferita. Mortificata e abusata, è l'immagine ad avere bisogno di cura, di attenzione, di luogo. Di questa cura, di un tale luogo, spazio di mediazione tra visibile e invisibile, della speranza che reimparare ad abitare questo spazio possa avere un effetto terapeutico, di "guarigione" insieme di uomo e mondo, parla questo libro. Il mondo può infatti essere rigenerato dal lavoro di distillazione che l'immagine - assumendolo, trasmutandolo e restituendolo - compie su di esso. Allo stesso modo, l'uomo che reimpara a immaginare ritrova la generosità e l'integrità del mondo cui appartiene.