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Jean-Claude Guillebaud, laico, intellettuale di sinistra, già ateo convinto, racconta la sua "conversione" al cristianesimo: un fatto di testa, una scelta razionale, culturale innanzitutto. E proprio per questo importante in questi nostri anni nei quali l'Europa scristianizzata, dopo aver conosciuto il fallimento delle ideologie e la diffusione dell'Islam, sembra aver smarrito la propria identità, divenendo preda di un edonismo che mostra la corda e di un relativismo cinico e disperato.