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"Il settimo sigillo", a dispetto della sua estetica medievale, si impone ancora oggi come efficace esempio di prodotto storico-culturale e al tempo stesso segna la definitiva consacrazione di un autore tra i più impegnati e controversi della Settima Arte. La strenua riflessione sull'uomo, il dubbio esistenziale, la necessità della fede, fanno di questa pellicola un imprescindibile fulcro dell'opera di Bergman; ma qui, più che altrove, il regista insiste sul valore simbolico del viaggio inteso come conoscenza di sé e ricerca spirituale. Il Cavaliere Block ingaggia una sfida a scacchi con la Morte: gioco dalla forte valenza allegorica e approdo metafisico nell'economia della narrazione; il Crociato deve guadagnare tempo per raggiungere la meta e dare una risposta che plachi l'ansia della sua esistenza. L'Apocalisse è alle porte, la peste dissemina orrore e Dio resta celato nel silenzio; Block intuisce che la ricerca non sarà stata vana se anche a un solo spirito puro verrà concessa la via della salvezza.