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Attraverso le potenzialità "proiettive" proprie del cinema, l'esperienza dell'abitare lungo il '900 si è andata arricchendo di un ventaglio di inquietudini ed emozioni rappresentate e "infettanti" dallo schermo: il mito dello sdoppiamento, le ombre e l'espressionismo del Dottor Caligari, le distruzioni slapstick, le città del noir e del B-movie americano, le rovine desolate dell'Europa post bellica, la corporeità devastata negli anni '80. È per questo che i percorsi multidisciplinari delineati in questo libro dall'autore prendono l'avvio da quelle esperienze di particolari spazi soprattutto domestici - capaci di far scaturire ciò che Freud ha identificato come l'unheimlich: il "perturbante".