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Esordio narrativo di una scrittrice di oltre settant'anni "Ritorno a casa" potrebbe essere definito un "romanzo di memorie", nel senso che di memoria e di memorie si nutre, pur presentando tutte le caratteristiche di un'opera d'invenzione. Chi scrive rievoca i mesi trascorsi nella vecchia casa di campagna da una numerosa e variopinta famiglia piemontese nell'estate del 1939, mentre sull'Europa e sull'Italia si addensano le nubi del secondo conflitto mondiale: amicizie, amori, piccoli contrasti, scherzi bonari e malinconie vere si intrecciano sullo sfondo delle ridenti colline del Monferrato, in un ultimo, intenso lampo di spensieratezza e felicità prima che scoppi la bufera.