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In Occidente le più avanzate acquisizionii pittoriche nella resa dello spazio e nell'uso del colore e degli effetti di luce sono raggiunte nell'età di Alessandro Magno, sviluppandosi poi fino all'età augustea. La ricezione di queste raffinate conquiste tecniche macedoni in Magna Grecia e in Italia centro-meridionale è testimoniata da un patrimonio documentario che si è arricchito in questi ultimi anni di nuove scoperte. Da questa humus hanno origine le prime manifestazioni di pittura romana, che rivelano la loro autonomia attraverso la particolare scelta di temi figurativi legati alla celebrazione di momenti significativi della storia di Roma. Più tardi, la profonda trasformazione politica e sociale seguita dall'estendersi dell'impero su tutto il bacino del Mediterraneo comporta l'appropriazione di altri modelli di tradizione ellenica; soprattutto si assiste a una rivalutazione del "privato" contrapposto al "pubblico". Lo studio della produzione pittorica romana, o meglio di ciò che di essa si è conservato, contribuisce a una più articolata comprensione di quella società, di cui è una delle espressioni più immediate e autentiche, e permette valutazioni critiche che evidenzino la qualità delle singole opere esaminate.