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Questo volume raccoglie gli scritti principali di Angelo Bravi (Milano, 1911 - Tripoli di Libia, 1943) milanese, allievo del Collegio Ghislieri di Pavia, medico psichiatra, direttore del manicomio per libici di Gargaresc (Tripoli). Egli è stato certamente il più importante e il più originale esponente della psichiatria coloniale italiana dopo i tentativi di Scabia in età giolittiana, ben dentro l'intreccio fra i problemi della costruzione e della gestione concreta di un'assistenza psichiatrica attenta alla cura delle malattie mentali delle popolazioni residenti, rispettosa delle differenze di visioni del mondo e culture, nel contesto istituzionale, politico e scientifico, in buona parte razzista, degli anni dell'Impero fascista e dei progetti di civilizzazione della "Quarta sponda" di Balbo. Gli spunti, l'elaborazione teorica e le esperienze sul campo di Angelo Bravi che qui vengono riproposti costituiscono un unicum nel panorama della psichiatria italiana della prima metà del XX secolo.