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Salvatore Pumo, detto Tore, viene svegliato nel cuore della notte da una telefonata. Una donna gli comunica che suo figlio, volontario in Afghanistan presso una ONG, è stato rapito dal più temibile terrorista in circolazione: El-Sayyid. Ma c'è un particolare che lascia Tore ancor più perplesso: la donna, dirigente presso il Ministero, lo sta avvertendo in via ufficiosa. Ogni regolamento viene abolito, perché è stata rapita anche sua figlia. In una terra dove non ci sono re, ma solo tanti principi - della guerra, della droga, delle armi - Tore intraprenderà una missione per salvare suo figlio e gli altri ostaggi, scavalcando le istituzioni dormienti e fronteggiando di persona i sanguinari terroristi del paese dell'oro nero. Con un inquietante countdown nelle orecchie, Tore si mimetizzerà tra le alture del deserto, in una gincana di lunghe attese e concitate azioni militari, al fine di avvicinarsi sempre di più a El-Sayyid e agli ostaggi. Non sarà solo in questa impresa: ad aiutarlo ci sono vecchi e nuovi amici, c'è Laura, la madre dell'altra ragazza rapita. Gli ostacoli, tuttavia, si moltiplicano a ogni svolta, e spesso risulta difficile distinguere un amico da un nemico.