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La lingua è uno dei fattori più importanti della cultura umana. Sin dall'antichità è iniziata la riflessione sulla natura stessa del linguaggio; famoso l'inizio del "De interpretazione" aristotelico che pone subito le basi del proprio ragionamento: "Anzitutto bisogna stabilire che cos'è il nome e che cosa il verbo". L'impostazione di questo volume è prettamente cronologica, non nel senso di successione di eventi che si dipanano nel corso della storia, ma come uso del tempo per la costruzione dell'identità personale, sociale, relazionale, culturale. Il tema del racconto, dell'oralità, della costruzione temporale della propria identità è trasversale in tutto il volume, che attraverso i nove capitoli che lo compongono cerca di dimostrare il rapporto tra oralità, scrittura ed identità dal punto di vista spazio-temporale. Si mostra quindi come tramite le storie si costruisce la realtà, formano e danno stabilità all'identità, sia di chi narra sia di chi è narrato. Non la storia, come racconto di fatti e avvenimenti autentici, ma le storie. Racconti, storie che dispiegano un mondo di relazioni tra passato e futuro, con il presente di chi racconta e di chi ascolta che fa da ponte.