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Osservare le relazioni familiari dall'ottica del figlio è la rivoluzionaria interpretazione offerta dalla Psicodiscendenza. Tutti siamo figli: questo fatto ci lega a ogni altro componente del nucleo familiare, ci unisce quali portatori delle stesse emozioni, sia pure fatte proprie in momenti e modi diversi. E ci unisce pure nel professare gli stessi valori - che non sono le stesse idee - applicati in maniere e con strumenti a volte così opposti da scatenare scontri e odi che, quando divengono cronici, generano il dolore e il rancore che tutti conosciamo. Oggi possiamo recuperare la relazione con i nostri genitori sia attraverso l'analisi degli esempi che, in qualità di primi formatori, essi ci hanno dato, sia grazie al confronto tra gli equilibri/squilibri della coppia genitoriale e gli equilibri/squilibri delle nostre, in cui spesso riproponiamo inconsciamente i medesimi schemi, perpetuando ciò che abbiamo vissuto come disagio e recitando lo stesso copione. Ci libereremo così dai condizionamenti educazionali negativi, trasformando la rabbia nel sentimento di serenità necessario per vivere con profonda energia le nostre emozioni e relazioni e per creare le condizioni per nuove e più appaganti situazioni familiari.