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Questo libro racconta sessant'anni di storia del restauro nel Triveneto attraverso la vita professionale di uno dei suoi protagonisti, Ferdinando Forlati. Un ingegnere che ha plasmato il suo talento in un ambito di formazione antecedente a quello caratterizzato dall'affermazione della figura dell'architetto, ma che di quest'ultimo sentiva di avere le qualità. Una figura-ponte che ha incarnato anche nell'esperienza concreta la necessità di superare gli schematismi e le contrapposizioni, unendo in se stesso due attitudini al costruire, fondate una su saperi tecnico-scientifici e l'altra su conoscenze estetico-formali. E "ponte" lo è stato in quanto ha operato sia ricoprendo il ruolo di funzionario all'interno della Soprintendenza, sia come libero professionista e consulente al servizio di singoli o di enti pubblici e privati. Di qui la scelta di dare vita a un'opera a più mani, che riuscisse a tracciare il variegato quadro della sua operosità e delle sue abilità. In queste pagine non si parla solo di restauro, ma anche del costruire, del riusare, del valorizzare o del tutelare, campi della sua attività meno conosciuti che restituiscono il vero volto di Forlati.