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Nel corso dei secoli, con abbondante retorica, ai cuneesi sono stati attribuiti, di volta in volta, un eccessivo senso del dovere, una testardaggine esagerata, una grande capacità di sopportazione e un notevole amore della libertà. Altre definizioni suonano invece meno lusinghiere: su ingenuità, stupidità, dabbenaggine dei cuneesi esiste una vera bibbia, scritta da uno storico locale, che sembra giustificare l'ammonizione che per secoli, a opera di genitori, nonni, zii o anche solo amici di famiglia, ha accompagnato il ragazzotto che, magari per la prima volta, usciva da Cuneo: "e fa nen vede ch' t veni da Cuni", "non far vedere che vieni da Cuneo". I cuneesi di oggi sono ancora così o decisamente meno prevedibili?