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I grandi condottieri sono spesso rappresentati come personaggi esemplari, campioni di prestanza, intelligenza e quando occorre di astuzia. Oppure audaci avventurieri dal portamento nobile quando non regale, capaci di affascinare uomini e donne. Carlo V, ricordano gli autori, fu invece sgraziato, con lo sguardo stralunato, la carnagione pallida, la mascella equina, chiuso, depresso e collerico, violento e irritabile, ma anche nostalgico e silenzioso. I due autori fanno emergere le contraddizioni, le incoerenze, i lati oscuri del personaggio conosciuto a scuola, cercando di far conoscere la sua interessante figura a chi ancora non la conosce o l'ha dimenticata. Il tutto con molto umorismo.