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Chi siamo? Da dove veniamo? Dove andiamo? Queste domande, sempre attuali, aprono la prime delle omelie, che probabilmente organizzano materiale raccolto da Basilio di Cesarea (330-379) in vista di una predicazione sulla creazione dell'uomo. L'impostazione del discorso, benché risenta dell'ambiente vitale e culturale del IV secolo, rivela una sensibilità molto vicina alla modernità, attenta a coniugare insieme fede e scienza e impegnata a cogliere l'uomo nella sua relazione con gli altri viventi e con il creato. I termini con cui viene definito il rapporto uomo-donna e la visione della vita umana come cammino portano oltre l'impostazione dualistica che tanto ha condizionato la storia della spiritualità. La scienza sull'uomo diventa sapienza per l'uomo se procede senza pregiudizi e mai smette le vesti della meraviglia e della lode. È lo stupore che apre all'oltre di Dio.