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L'anno C del ciclo triennale del lezionario festivo romano privilegia il vangelo di Luca, le cui figure sono note e care. Zaccheo era ormai rassegnato ad assistere come spettatore estraneo al passaggio rapido di Gesù per le strade di Gerico. Già quella città pareva per se stessa destinata ad essere sempre e solo città di passaggio; lui poi, pubblicano, era straniero anche in una città. Con sua grande sorpresa Gesù lo invitò a scendere dall'albero e ad accoglierlo in casa; scese in fretta, tutto contento, e si senti dire che non si trattava soltanto di un rapido passaggio; in quel giorno entrava in casa sua la salvezza; anche lui era figlio di Abramo. Marta era amica di Gesù; accoglierlo in casa doveva essere per lei cosa meno straordinaria; e tuttavia rimaneva evento che le dava molto da fare e la metteva in grande agitazione; Gesù la incoraggiò a fermarsi. Il figlio prodigo della parabola si decise alla fine a tornare a casa dal padre, ma soltanto come un servo, come estraneo dunque; si vide accolto come un figlio, con gran festa. In molti modi il vangelo di Luca, il vangelo della misericordia, ci incoraggia a contare sulla dimestichezza con il Signore Gesù. Appunto tale messaggio le presenti omelie cercano di rendere familiare.