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Dopo due secoli di fugaci citazioni ai margini della letteratura mozartiana, la figura e l'opera di Luigi Gatti (1740-1817), ultimo Kapellmeister italiano alla corte di Salisburgo, sono oggetto di un rinnovato interesse che negli atti del presente convegno di studi trova la sua espressione più organica e significativa. I contributi qui raccolti prendono in esame le vicende biografiche e le esperienze maturate dal compositore nel corso di un'esistenza divisa, quasi simmetricamente, tra la nativa Mantova e Salisburgo, al crocevia di istanze stilistiche eterogenee e talora vivacemente contrastanti.