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Le Isole Vergini, il sole e il mare dei Caraibi: nei paradisi della terra la natura sembra voler far dimenticare quello che è stato a volte l'inferno della storia. Saint Thomas, Saint Croix e Saint John, gli antichi possedimenti danesi, erano la punta del triangolo della tratta umana cui Thorkild Hansen dedica la sua "Trilogia degli schiavi": è qui che si consuma l'ultimo cruento atto di quel commercio cominciato sulle Coste dell'Africa e proseguito nelle lunghe traversate dell'oceano sulle navi negriere. Ed è qui che si conclude la sua denuncia contro la falsa buona coscienza della Danimarca, convinta di essere stato il primo paese europeo ad abolire la schiavitù. È la storia di due secoli, la ricostruzione del cinico sfruttamento che si nascondeva dietro le ricchezze che affluivano con lo zucchero nell'aristocratica Copenhagen dell'Età d'Oro e nello sviluppo della sua società borghese. Con passione etica, Hansen riporta alla luce un passato rimosso, non solo per scuotere le coscienze e per restituire un po' di giustizia ai dannati della terra, ma anche per la sua costante fascinazione per quelle grandi personalità che la vita sconfigge, ma che la storia è costretta a rivalutare.