Tab Article
Il 26 giugno 2009 le Dolomiti sono state iscritte nella lista del Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco grazie alla loro bellezza paesaggistica e al loro valore geologico e geomorfologico. "La verticalità delle ripide pareti di roccia con il loro colore giallo-grigio, e l'orizzontalità dei verdi pascoli al di sotto conferiscono alle Dolomiti un carattere di unicità", scrive Reinhold Messner in questo volume, omaggio alla bellezza di un capolavoro della natura frutto della tormentata orogenesi, in un processo iniziato circa 300 milioni di anni fa. La loro storia inizia con la "scoperta" avvenuta verso la fine del XVIII secolo, quando lo scienziato illuminista Déodat de Dolomieu identificò le particolarità del minerale che compone queste formazioni rocciose, note tra le popolazioni locali come Monti Pallidi, che da lui presero il nome. Da allora le Dolomiti hanno assunto un ruolo di rilievo nelle opere dell'uomo, dalla scienza all'arte, alla letteratura, rivelandosi nuovo punto di riferimento per l'estetica romantica fino a diventare archetipo universale di un tipico paesaggio montano definito appunto "paesaggio dolomitico". Tutelare e condividere il ricco tesoro culturale ereditato dagli avi, perché "le Dolomiti possano continuare a regalarci inconfondibili panorami esteriori e interiori", è il filo conduttore del libro, illustrato dalle foto di Georg Tappeiner e arricchito dai saggi di autori tra i quali Erwin Brunner, Ursula Demeter, Hanspeter Eisendle.