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"C'era una vecchia Milano che non è più. Le linee secolari della sua struttura, reliquie di storia e testimonianze di vita, sono state dapprima lentamente corrose, poi rapidamente soverchiate e disfatte, dall'espandersi della nuova città, che, avida di spazio, imperiosa, insofferente di limiti tradizionali, già distende l'arido asfalto delle sue vie, propaga il tumultuoso fervore delle sue industrie, innalza l'orgoglio monumentale della sua opulenza là dove cinquant'anni addietro si potevano cercare soltanto ombrose solitudini e rustiche osterie. Alte moli allineate senza intermezzi di sosta e riposo, grigio squallore di cemento che simula la pietra, portentosa frequenza di uffici e di negozi, inestricabile labirinto di condotti sotterranei e di fili aerei, interminabile fragore di ruote correnti, questa città avrà anch'essa un giorno, nobilitata dal tempo, una particolare bellezza, che i nostri nepoti si terranno in cuore con nostalgica fedeltà".