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Nel 2001 Dov Gabbay e John Woods coniano il termine "New Logic" per definire una famiglia di logiche non classiche unite dall'obiettivo di descrivere e formalizzare il modo di ragionare di un agente individuale, ovvero di un essere umano. Il progetto della New Logic è "fornire modelli deduttivi adeguati del comportamento degli agenti umani in quelle situazioni reali in cui essi pensano, formulano ipotesi, riflettono, calcolano e decidono". Tale logica si avvale dei contributi di altre scienze, in particolare delle scienze cognitive e dell'intelligenza artificiale, per studiare e formalizzare quelle strategie di ragionamento quotidiane e concrete che la logica classica non è in grado di catturare adeguatamente. A partire da una introduzione della logica non monotona, il libro si propone di indagare lo sviluppo e l'estensione in ambito cognitivo della "New Logic", dallo studio delle fallacie e del ragionamento "biased" attraverso l'elaborazione del concetto di credenza, fino a giungere a un'analisi di fenomeni quali la morale, la violenza e la religione.