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I contributi raccolti in questo ottavo volume della serie "Ethos e poiesis", dedicata alla memoria di Alberto Caracciolo, affrontano sotto diversi punti di vista una problematica emersa con particolare intensità nelle discussioni filosofiche degli ultimi decenni. La pluralità delle culture e delle religioni è apparsa sempre più come un fatto o un dato inevitabile, come un valore e una ricchezza, ma anche come un nodo di difficoltà. La molteplicità e diversità degli schemi di pensiero e di comportamento non relativizza a limine ogni pretesa di validità universale? Le esperienze, i concetti, le norme e i valori fondamentali non rimangono necessariamente confinati a contesti particolari? Oppure possono raggiungere un riconoscimento interculturale? Non è indispensabile ricorrere al dialogo, allo scambio, al confronto anche critico tra le culture per accertarsi di questa valenza, anziché attestarsi sulla compresenza e coesistenza parallela di molte culture irriducibili? Ma è possibile un dialogo tra le culture e le religioni? Possono essere considerate come soggetti dialoganti? Esiste un linguaggio comune nel quale possano intendersi? E se una base comune di intesa esiste, non comporta questo una riduzione delle differenze che rischia di condurre ad una omologazione appiattente e riduttiva?