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Destinati a diventare uno dei testi centrali della Riforma, i "Loci communes rerum theologicarum" non solo rappresentano un documento decisivo nello sviluppo del pensiero di Filippo Melantone, umanista e fedele collaboratore di Lutero, ma offrono anche un'efficace narrazione dell'intensa discussione teologica che caratterizzò Wittenberg negli anni cruciali che vanno dal 1518 al 1521. Incentrati sulla lettera paolina ai Romani - testo in cui per Melantone sono riassunti in maniera chiara e concisa i punti salienti della verità divina - i "Loci" rappresentano il tentativo del loro autore di dare forma alla teologia del riformatore riorganizzandola secondo un ordine concettuale proprio della retorica umanistica e fondendovi nuove finalità didattiche e argomentative volte a stabilire i fondamenti della fede in contrasto con la precedente tradizione medievale.