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In questo saggio-pamphlet, Corrado Malandrino ripercorre la fondazione teorica del "federalismo moderno", inteso come unione nelle differenze, come formula decentrata e pluralista dell'unità nazionale ed europea in grado di valorizzare il patrimonio del territorio e del popolo che lo abita nell'ottica di un'unità superiore e condivisa. Alla vicenda del concetto nella storia politica italiana, dal Medioevo alla Repubblica, passando per il periodo rivoluzionario e napoleonico, la Restaurazione, il 1848, l'Unità, il primo dopoguerra, il fascismo e la Resistenza, Malandrino affianca quella della critica del centralismo statale fino ad arrivare all'Italia di oggi. In particolare si sofferma sulla critica del neofederalismo di Gianfranco Miglio e del leghismo nonché sull'esigenza dell'allargamento del federalismo e della democrazia all'Unione europea. A questo proposito, l'autore avanza una proposta innovativa di paradigma federalista-comunicativo che, a suo avviso, dovrebbe servire a impostare meglio il problema delle sovranità e delle cittadinanze plurali a livello nazionale ed europeo.