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Romanziere, compositore, interprete nonché autentico poeta, per quasi cinquant'anni Leonard Cohen ha tradotto in parole, e spesso in musica, il suo rapporto con la spiritualità. Mistico in un tempo in cui i cieli sembrano drammaticamente chiusi, Cohen affronta a viso aperto gli interrogativi su Dio, la complessità dei rapporti interpersonali, la solitudine, la sessualità. Attraverso l'analisi di canzoni che hanno fatto la storia della musica contemporanea - da "Suzanne" a "Hallelujah" - e di intrecci con autori quali Bob Dylan e Fabrizio De André, il libro di Brunetto Salvarani e Odoardo Semellini propone un ritratto appassionato e originale di Leonard Cohen, un cantautore-poeta che osò dichiarare: «È così divertente credere in Dio!». Salvarani e Semellini ne esaminano i testi alla luce di una delle fonti di ispirazione primaria di Cohen, la Bibbia, presentandone, per la prima volta in Italia, i rapporti con l'ebraismo, nel quale l'artista nacque, con le stesse Scritture, con il buddhismo zen, e con la religione in genere. Prefazione di Stefano Cisco Bellotti, postfazione di Pasquale Troìa e un contributo di Gianfranco Ravasi.