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Scritta da Filippo Melantone, amico e collaboratore di Lutero, letta pubblicamente nella Dieta di Augusta del 1530 alla presenza dell'imperatore Carlo V, la Confessione augustana è il primo "manifesto" della cristianità protestante e la prima presentazione organica della fede evangelica nei suoi contenuti essenziali. Con questo documento le Chiese della Riforma luterana e zwingliana fanno per la prima volta la loro apparizione sul palcoscenico politico d'Europa. Al centro della Confessione c'è l'Evangelo della grazia gratuita, immeritata e incondizionata di Dio e la riscoperta della libertà cristiana, compresa quella di riformare la Chiesa. Lutero ne scrisse: "Mi piace davvero molto; non saprei correggere o modificare nulla", mentre il teologo cattolico Daniel Olivier l'ha definita "il bilancio coscienzioso di dieci anni di riforma della Chiesa, nel nome dell'Evangelo".