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Giuda è stato di volta in volta testimone, indiziato o accusatore nel processo intentato alla storia dalla letteratura, o convitato silente a un implacabile dibattimento intorno al tema cruciale del Tradimento: di una fede, un patto, un mandato, una gerarchia di norme e valori, un'identità nazionale o ideologica. Seguirne le orme può quindi contribuire ad arricchire il profilo del secolo appena trascorso e di una letteratura come lui votati al dubbio, allo sgomento, alla trasgressione, alla disfatta, all'apostasia e al compiacimento per gli stati più torbidi della coscienza e del comportamento sociale, ma pure alla loro lucida perlustrazione. L'autore si è così messo alla ricerca dell'Iscariota, della sua immagine mutevole e dei suoi numerosi replicanti in compagnia degli scrittori (nonché di qualche cineasta) che l'hanno direttamente evocato, ne hanno trattato il crimine o l'hanno scontato tradendo le idee dominanti o sentendosene traditi. Scrittori "irregolari", negletti o maledetti come il loro protagonista, dannati all'indifferenza, all'incomprensione, all'oblio o al biasimo, di cui Giuda è stato guida e specchio, oggetto di riflessione e d'invenzione.